All’angolo inferiore sinistro della Piazza del Duomo si può vedere il Circolo di Conversazione fatto costruire in stile neoclassico nella prima metà del secolo scorso affinché i nobili ragusani vi potessero conversare e trascorrere il tempo, lontani e isolati dalla gente comune.

All’interno si conserva ancora il documento con i nomi dei soci fondatori e i relativi contributi in “onze”; fra i nomi quelli del barone Francesco Arezzo di Donnafugata, del cavaliere Giuseppe Arezzi, di Pasquale Di Quattro, del barone Carmelo Arezzo di Trefiletti, di Vincenzo Arestia LaRocca.

Il prospetto di tipo neoclassico, ad un piano, si presenta con tre entrate divise da sei paraste scanalate e con capitelli in stile dorico sormontati da un cornicione con triglifi e da tre bassorilievi rappresentanti ai lati delle sfingi alate e al centro due donne alate che reggono una lampada. In alto sul cornicione svetta una bella scultura rappresentante in un ovale l’aquila ragusana circondata da festoni di fiori e da due leoni con facce umane e baffi: sotto la scritta “Circolo di Conversazione”.

Davanti al prospetto c’è un ballatoio per il passeggio dei soci. L’interno costruito da sette sale, ancora in pieno stile ottocentesco, conserva la tipica atmosfera ovattata grazie agli arredi originali. Nella Sala di conversazione lunghi divani alle pareti, sormontati da grandi specchiere con ricche cornici dorate, mentre al centro pende un lampadario in rame rappresentante una pianta di zucca.

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