La piccola chiesa di Santa Barbara sorge addossata alla parete rocciosa di via Aquila Sveva. Sino a pochi anni fa era aperta al culto, oggi è sede del gruppo corale Koreia che vi si esercita. Si presenta ammodernata e agibile sia per lavori recenti, ma sopratutto per quelli eseguiti all’inizio del secolo quando la chiesetta minacciando rovina venne diroccata e rifatta quasi per intero nel 1914-15 dai fratelli Nifosì che vi abitavano accanto.

La chiesa risale sicuramente a prima del 1542 visto che Monsignor Platamone la annovera fra quelle visitate nel suo viaggio in Sicilia. Molto danneggiata dal terremoto, tra il 1696 ed il 1700 fu rifatta e annessa al quartiere della nascente nuova Ragusa . Esternamente si presenta con prospetto principale semplice, non adorno, con un finestrone con tre piccole colonne sovrastato da una grande croce di pietra.

Il campanile, che sorge a parte, innalzato nel secolo scorso in stile pseudo-medievale ed ha la forma di un castello con una nicchia che in origine doveva contenere la Santa titolare; aveva solo una piccola campana. L’interno aveva tre altari con quadri di non grande pregio oggi trasportati alla chiesa di San Filippo Neri ed in quella delle Anime del Purgatorio . L’altare maggiore, di pietra calcarea, ha una nicchia a forma di torre medievale e su di esso campeggiava un quadro in cui era rappresentano un insolito gendarme, in divisa dell’ottocento con fucile e baionetta, nell’atto di far la guardia alla Santa Vergine di Nicomedia (uccisa dal padre Dionaoro nel III secolo).

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