Lungo il tratto principale del corso XXV Aprile , al numero 23, contiguo a palazzo Arezzo
Donnafugata e fra costruzioni minori si osserva il palazzo Arezzo-La Rocca (oggi proprietà Sortino-Veninata) ancora abitato e con locali commerciali al livello stradale.
E’ questo parte del palazzo Arezzo dei Donnafugata che un tempo occupava tutto un lato del Corso XXV Aprile. Passato in eredità ai La Rocca di San Silvestro fu separato dal fabbricato originario per mezzo di un cortile interno da cui si ha accesso agli appartamenti.
Ricostruito dopo il 1693 ed inserito nell’allineamento della Piancata voluto dal Gagliardi come completamento della scenografia urbanistica della nuova Ibla, la sua facciata fu in seguito rifatta in stile neoclassico. I successivi rimaneggiamenti non hanno interessato la struttura dell’immobile, ma solo parte dei pavimenti.
L’edificio, tradizionale nell’impostazione e nei materiali usati, presenta una pianta ad L con
prospetto sulla via principale che attraversa Ibla da oriente ad occidente. E’ in stile neoclassico, dal monumentale ingresso a tempio con quattro colonne e timpano di calcare ragusano; una scala a tre rampe in pietra pece, anch’essa di stile neoclassico, adornata da una balaustra e da vasi in pietra pece, conduce al primo piano dove si trova un ampio appartamento ricco di saloni di rappresentanza ed ancora ben arredato con mobili, tappeti, tendaggi e parati del XIX secolo.
I pavimenti, originariamente in pece, sono stati sostituiti da marmi policromi. Le volte di canne e gesso sono decorate, come pure le pareti e le porte interne di color avorio con dorature. Tra gli interni più caratteristici il salone da ballo con arredi francesi datati 1876 e il pavimento di calcare ricoperto da un ricco tappeto di color rosso porpora a motivi floreali, mentre le pareti sono adornate da carte e tendaggi pregiati.
Presenta lo stemma con le iniziali di famiglia sul frontone del portone interno. All’interno come consuetudine nelle abitazioni nobili del tempo c’è il giardino.