In piazza Dottor Solarino, al culmine della collina di Ibla , accanto all’ L’ex Distetto militare , oggi locale sede dell’Università di Catania, il villino Arezzo di Trifiletti bell’esempio di abitazione liberty di questo secolo.

E’ sicuramente l’edificio nobiliare più recente di Ibla e fu progettato dall’Ingegnere ragusano Giorgio Migliorisi. Purtroppo per la sua realizzazione fu raso al suolo parte di quanto rimaneva del castello normanno crollato nel terremoto del 1693. Da quella terribile data tutta l’area era rimasta in parte abbandonata tranne che il limitato uso di una palazzina adibita a carcere

Per la famiglia Arezzo la scelta di questi luoghi fu dettata dal fatto che non esisteva a quel tempo ad Ibla uno spazio libero per una nuova residenza con giardino e quindi l’amministrazione comunale pensò di riconquistare la collina, che presentava gli unici spazi aperti rimasti liberi, per l’edificazione.
Durante i lavori di costruzione della villa si narra che furono ritrovate sia le segrete del castello con le camere di tortura, che le grandi cisterne le quali approvvigionavano il conte e la guarnigione durante il soggiorno.
L’edificio ha un altro primato: è la prima costruzione antisismica di Ragusa, visto che nasceva nel 1910 da un progetto organico e all’indomani della tragica esperienza di Messina del 1908.
La palazzina, pur se realizzata con muratura calcarea, presenta adeguate catene che la legano.
Intonacato tradizionalmente presenta rispetto alle costruzioni circostanti una copertura a falde con tegole alla marsigliese. Le scale esterne del prospetto principale sono in doppia rampa contrapposta;
altre gradinate di minor rilievo sono presenti sugli altri prospetti per pareggiare la quota d’accesso agli interni.
E’ costituito da due livelli (uno terra ed uno rialzato) posti all’interno di un giardino ed in pratica presenta quattro facciate disposte verso i quattro punti cardinali.
Si riconosce come facciata principale quella che dà sulla piazza Dottor Solarino. Quest’ingresso fuoriesce dalla sagoma dell’immobile attraverso le due rampe di scale simmetriche ed opposte ricoperte da un baldacchino con arco a tutto sesto decorato con grifoni e posto su quattro colonne bombate con capitelli, analoghe a quelle della stessa porta d’ingresso. Lo stile liberty risulta eclettico con gli elementi neoclassici ed ottocenteschi visibili sui quattro lati nelle balaustre, mensole, cornici, stemmi in pietra calcarea scolpita.
Sui pilastri dei due cancelli si legge: Villino Arezzo Anno MCMX; sulla facciata sud lo stemma della famiglia Arezzo di Trifiletti (aquila incoronata, con scudo diviso in quattro parti con un nastro e la scritta “Benemerentibus”).
All’interno i pavimenti si presentano con motivi geometrici classici dello stile liberty e sono di graniglia di cemento. Anche le volte risultano decorate in stile liberty.

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