Il giorno 26 di ogni mese, a ricordo del fatto che fu resa sacramentale dal papa Innocenzo XII in tal giorno del settembre 1691, si può accedere dalla stretta via Giusti alla chiesa di San Filippo Neri che dall’altro lato si affaccia sulla vallata Santa Domenica .
I ricercatori affermano che la chiesa dovette sorgere tra il 1621 ed il 1654 data in cui è annoverata nella sacra visita di Monsignor Capobianco; in un inventario del 1710, esistente negli archivi della chiesa delle Anime del Purgatorio ,si dice che la stessa sia sorta nel 1636.
Nella chiesa aveva sede la Confraternita di San Filippo Neri, istituita dopo la morte del Santo avvenuta nel 1595, le cui prime sedi erano state presso le chiese di San Giuliano e della Trinità e che in questa zona decideva di costruire la chiesa al Santo tutore.
Non dovette subire gravi danni dal terremoto del 1693 se già nel 1696 era aperta al culto. Si contano lavori nel 1738 e nella seconda metà del settecento con la sopraelevazione per renderla più luminosa.
La chiesa prospetta su un cortiletto d’accesso con cancello.
La facciata presenta due paraste angolari e un portale delimitato fra due colonne lisce con capitelli corinzi e da una cornice a linea spezzata. Al secondo ordine un finestrone fra volute e sculture illumina l’interno che è ad unica navata con quattro altari ed una cappella a destra dove in origine c’era il ritratto del Santo di autore sconosciuto. Sull’altare maggiore un altro quadro dei primi dell’ottocento raffigurante San Filippo Neri dipinto dall’abate ragusano Don Franzo Nicastro; sulle pareti laterali quadri con San Michele ed una Sacra Famiglia. Gli altari sono in calcare e le pareti dipinte.
L’organo è recente (1920) e realizzato da Polizzi di Modica.
Con la dismissione della chiesa di Santa Barbara le furono ceduti gli arredi. La Confraternita possiede un centinaio di fascie ricamate in oro per la processione del Venerdì Santo. Sul campanile c’erano tre campane di cui la grande è del 1892, la media del 1878, la piccola senza data.